Dalla BMW elettrica del 1972 alla flotta Toyota di Parigi del 2024
Gli anni ’30 e ’40
Iniziamo da Opel. La Opel Olympia è stata la prima auto tedesca prodotta in serie con una carrozzeria autoportante realizzata interamente in lamiera d’acciaio. Erede della Opel 1,3 litri, che è rimasta nella gamma del marchio fino all’ottobre 1935, deve il suo nome ai Giochi Olimpici del 1936 che si tennero a Berlino e Garmisch-Partenkirchen.
Nell’ottobre 1940, quando il governo del Reich ordinò a Opel di cessare la produzione di veicoli civili, erano state costruite 168.875 Olympic. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel dicembre del 1947 la produzione fu ripresa ma si trattava di una “Olympia Rekord” ovvero di un modello leggermente rivisto.
Opel Olympia (1947)
Le auto elettriche protagoniste
Toyota è stata registrata come uno dei primi sponsor ufficiali in occasione dei Giochi estivi del 1964. Otto anni dopo, è toccato a BMW sostenere i Giochi del 1972 con due veicoli di prova a propulsione elettrica. Le BMW 1602 convertite sono state utilizzate come mezzo di trasporto per il comitato organizzatore e come auto di supporto e di ripresa in varie gare di lunga distanza.
Tuttavia, è ovvio che le batterie al piombo, con un’autonomia di circa 60 chilometri, non erano certo interessanti per un veicolo di serie. Si è comunque trattato di un interessante progetto di ricerca e sviluppo per portare su strada una tecnologia migliore e, soprattutto, più efficiente.
BMW 1602 a trazione elettrica (1972)
Ai Giochi Olimpici del 1992 a Barcellona è stata protagonista un’altra elettrica, stavolta a marchio Seat. In soli tre mesi la casa spagnola aveva trasformato in un mezzo a batteria uno dei suoi modelli Toledo, allora nuovissimi.
L’ingegnere Thomas Kurz ha un bel ricordo di questo grande risultato: “All’epoca produrre un veicolo elettrico era qualcosa di completamente nuovo, è stato molto emozionante. Il veicolo era così unico che, una volta terminato, abbiamo dovuto immatricolarlo in Germania perché nessuno sapeva come immatricolare un veicolo elettrico in Spagna”.
L’obiettivo principale all’epoca era garantire che la batteria da 500 kg della Seat Toledo fornisse energia sufficiente per l’intero percorso della maratona di 42,195 km. Quasi tre decenni fa, 16 kW (22 CV) di potenza erano più che sufficienti per il compito da svolgere. La Seat Toledo elettrica è stata progettata per eguagliare la velocità dei maratoneti, che è inferiore ai 30 chilometri all’ora.
Seat Toledo Olympia 1992
Gli Anni 2000
Facciamo un salto indietro al 2006, quando Fiat ha colto l’occasione dei Giochi invernali di Torino per presentare al pubblico mondiale l’allora nuova Sedici.
Nel 2008, Volkswagen, all’epoca ancora un’azienda potente in Cina, ha sostenuto i Giochi estivi di Pechino e nel 2021 BMW ha sponsorizzato i Giochi a Londra.
Toyota per Parigi 2024
Toyota è stata sponsor di Tokyo 2021 e lo è anche oggi di Parigi 2024 con una flotta di navette per un totale di oltre 2.650 veicoli elettrificati e 700 soluzioni di mobilità elettrica per l’ultimo miglio, tra cui 250 Accessible People Mover (APM), che saranno riprogettati per Parigi 2024 e prodotti in Europa.
“In qualità di partner mondiale della mobilità dei Giochi, vogliamo contribuire a creare una società più inclusiva e sostenibile attraverso la mobilità . Il Toyota Inclusive Mobility Park è una dimostrazione della nostra visione di ‘Felicità per tutti’, della nostra missione di ‘Mobilità per tutti’ e delle nostre soluzioni che mirano a rendere la mobilità accessibile e piacevole per tutti. Ci auguriamo che i visitatori imparino di più sulla mobilità inclusiva, si divertano e si lascino ispirare dal Parco”, ha detto Yoshihiro Nakata, Presidente e CEO di Toyota Motor Europe.
Il Toyota Inclusive Mobility Park si trova vicino alla Torre Eiffel e sarà aperto agli ospiti Toyota per tutta la durata dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024. Infine, sarà accessibile agli abitanti del quartiere nelle giornate del 9 e 10 settembre.
Fonte: Motor1.com
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