Chevrolet Corvette C8 Stingray

Chevrolet Corvette C8 Stingray: una supercar anche nelle prestazioni

SOTTO I 3 SECONDI

Al momento di presentare l’ottava generazione della supercar Chevrolet Corvette C8 Stingray, la casa americana decise di non svelare subito le prestazioni e molti dettagli tecnici. Oggi che la conosciamo da vicino possiamo affermare che la Corvette di ottava generazione è in grado di scattare da 0 a 96 km/h in 3 secondi e di portare a termine l’accelerazione nel quarto di miglio (circa 402 metri) in 11,2 secondi, raggiungendo in questo tratto la velocità massima di 198 km/h. Lo scatto da fermo migliora ulteriormente ordinando il pacchetto sportivo Z51, che include anche il potenziamento del motore: in questo caso bastano 2,9 secondi per lo ‘0-96’, mentre il quarto di miglio (400 m) viene portato a termine in 11,2 secondi con una velocità d’uscita di 195 km/h. Queste prestazioni rendono l’ottava generazione la Corvette più veloce della storia.

Chevrolet Corvette C8 Stingray Convertible

MOTORE DA PISTA

Prestazioni così entusiasmanti non sono del tutto sorprendenti, perché la Chevrolet Corvette C8 Stingray è passata dall’architettura a motore anteriore a quella con motore centrale, una novità assoluta per la Corvette in 66 anni di “carriera”: i pesi sono concentrati fra i due assi delle ruote e ciò migliora la guidabilità dell’auto, ma anche la trazione nelle partenze “a razzo”. Buona parte del merito va anche al motore aspirato V8 6.2 da 497 CV (di 502 CV con il pacchetto Z51), il più potente mai utilizzato dalla Corvette base, dotato di alcuni accorgimenti per la guida in pista: la lubrificazione ad esempio è a carter secco. La coppia dell’olio inoltre è in metallo pressofuso, tecnica scelta per ridurre i pesi e limitarne lo spessore a soli 3,5 mm. La Chevrolet inoltre ha migliorato il sistema di aspirazione rispetto al vecchio modello.

PER PARTENZE IN STILE GP

Il motore V8 6.2 della Chevrolet Corvette C8 Stingray scarica la potenza alle ruote posteriori attraverso un nuovo cambio robotizzato DCT a 8 marce (non c’è il manuale), montato sull’asse delle ruote posteriori per migliorare la ripartizione dei pesi. Il cambio DCT ha tre modalità di funzionamento: Tour, per la guida di tutti i giorni; Sport, con passaggi da una marcia all’altra meno filtrati; e Track, per le massime prestazioni. Chi guida può attivare anche la funzionalità Performance Traction Management, che attiva il launch control per partenze al fulmicotone: il pilota non deve fare altro che tenere premuti i pedali dell’acceleratore e del freno, alzando il piede da quest’ultimo non appena il motore raggiunge i 3.500 giri. Il DCT è dotato di palette al volante in magnesio per cambiare marcia manualmente.

Fonte: alVolante.it

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